Venerdì 18 maggio sono stati molti i tiburtini intervenuti a Santa Maria in Trastevere, presso cui si sono svolti i lavori sul tema L’esperienza del volontariato tra Cultura e Solidarietà. L’incontro, moderato da Matteo Di Vincenzo, organizzatore dell’evento con la Prof.ssa Maria Pia Trusiani, ha visto la partecipazione di illustri relatori che hanno declinato, dal proprio punto di vista e alla luce della loro esperienza, la parola «solidarietà». E l’invito alla cooperazione contro una crisi finanziaria, economica e soprattutto sociale, come quella attuale, è stato il leitmotiv della serata.
Dopo i saluti personalmente rivolti al pubblico dal «padrone di casa», Mons. Marco Gnavi, Parroco di Santa Maria in Trastevere e Delegato del Vicariato di Roma per l’Ecumenismo, è stata la volta di Don Fabrizio Fantini, Parroco del Duomo di Tivoli e Presidente di «Cultura e Solidarietà». Don Fantini ha messo in luce le finalità e gli scopi dell’Associazione tiburtina, presentando le attività che vi si svolgono quotidianamente e sottolineando come carità e cultura siano elementi imprescindibili nel percorso di crescita dei ragazzi.
In seguito si è parlato di volontariato negli ospedali e di cura ai malati terminali e puntuale è stato, a tal proposito, l’intervento del Prof. Numa Cellini, Ordinario di Radioterapia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia «Agostino Gemelli» dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Il Professore ha espresso i suoi concetti partendo da immagini della Storia dell’Arte e, come in un racconto intriso di emozioni, ha presentato al pubblico l’ambizioso progetto della Rete del Sollievo, testimoniando la necessità di garantire al paziente in fine-vita un ambiente familiare e confortevole in cui trascorrere gli ultimi giorni, una casa dentro l’ospedale.
Argomenti di bioetica sono stati invece affrontati dalla Prof.ssa Maria Luisa Di Pietro, Docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore e alla Pontificia Università Lateranense e Membro del Comitato Nazionale per la Bioetica. La Bioeticista, esperta di fama internazionale, ha messo in evidenza come le problematiche legate alla difesa della vita abbiano una connotazione sociale e a sostegno di questa tesi, già avvalorata dal Card. Elio Sgreccia, suo Maestro e padre della bioetica in Italia, sono stati portati esempi di associazioni che in ambito civile si battono a sostegno della sacralità e dell’inviolabilità dell’esistenza umana, ritenuta un valore non negoziabile.
Magistrale è stata la
relazione della Prof.ssa Maria
Antonietta Coccanari de’ Fornari, che, oltre ad essere una nota Psichiatra
della «Sapienza», riveste il ruolo di Presidente della Sezione tiburtina
dell’A.M.C.I., Associazione Medici Cattolici Italiani. Il suo intervento, dal
titolo Il rapporto con il paziente
immigrato: presupposti teorici ed esperienza nel volontariato, è risultato
essere un’analisi precisa e dettagliata sulle problematiche di una società che
si appresta a diventare sempre più multietnica e che deve garantire, anche dal
punto di vista della sanità, attenzione e rispetto nei confronti delle altre
culture. Interessanti sono stati i dati che l’esperta ha esposto ai presenti
illustrando le attività dell’Ambulatorio A.M.C.I.-Caritas di Tivoli, istituzione
in cui si registra un progressivo aumento di richieste da parte di pazienti
stranieri.
Toccante è stata
l’esposizione di Suor Mariangela
Marognoli, delle Suore di Carità dell’Assunzione, che nella Casa di
Primavalle, «aperta a tutti!» come ha asserito la religiosa, svolge assieme
alle consorelle un’opera di solidarietà a 360 gradi, ospitando chi vive nel
disagio in un quartiere già di per sé difficile e problematico. È stato
significativo il richiamo all’istruzione ed alla formazione culturale, che le
Suore di Carità dell’Assunzione offrono ai ragazzi attraverso un servizio di
ripetizioni e lezioni pomeridiane gratuite che, impartite da volontari, si
realizzano in modo analogo a quanto avviene a Tivoli con «Cultura e
Solidarietà». Il contributo di Suor Mariangela, che ha anche parlato a lungo di
«educazione alla carità», si è concluso con la lettura di testimonianze
raccolte tra gli stessi volontari del suo istituto, che definiscono appagante e
soddisfacente l’impegno gratuito assicurato ogni giorno e che considerano la
carità un mezzo di autorealizzazione.
E di doposcuola ha
fatto cenno anche il Prof. Paolo
Impagliazzo della Comunità di Sant’Egidio, che, oltre a parlare della
Scuola della Pace e delle operazioni diplomatiche svolte in Mozambico dalla sua
gloriosa Associazione (fondata da Andrea Riccardi nel 1968), ha commosso tutti
i presenti raccontando la storia di Modesta Valenti, che, arrivata da Trieste a
Roma per incontrare il Papa, finì la sua sfortunata esistenza di senzatetto tra
i cartoni della Stazione Termini, dove morì in seguito ad un malore, non
essendo stata soccorsa perché troppo sporca.Dopo il Convegno, ad allietare i numerosi presenti sono stati tre amici di «Cultura e Solidarietà»: Gianni Pasqua, Alberto Maria Tarantino e Grazia Palma Testa, che hanno riproposto i divertenti ed apprezzati Incontri immaginari tra Trilussa e Tito Silvani. L’originale recitativo, che affianca ad opere poetiche di uno dei più celebri rappresentanti della letteratura romanesca gli scritti del maggior poeta dialettale di Tivoli, è stato accompagnato da piacevoli ed accurati effetti sonori, che hanno contribuito a portare nella sala un’atmosfera d’altri tempi.
Intorno alle 20.30 il gran finale, con la partecipazione alla suggestiva Preghiera della Comunità di Sant’Egidio, che ogni sera viene celebrata nella Basilica di Santa Maria in Trastevere tra canti polifonici e meditazioni.
In termini semplici ma ispirati da un sentimento profondo di carità, è stato possibile realizzare un momento di riflessione e confronto su una tematica estremamente importante e urgente, ampiamente richiamata in quel Deus caritas est più volte citato nel corso dei lavori. Del resto, mutuando le parole di Seneca (De beneficiis 6.3), è peraltro vero che «hoc habeo, quodcumque dedi», io ho quel che ho donato. Soprattutto in tempi di crisi.
Articolo pubblicato sul Notiziario Tiburtino, numero 6, giugno 2012
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