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lunedì 10 ottobre 2016

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martedì 30 agosto 2016

Una preghiera per Amatrice, Accumoli e Arquata

Cristo, sei il Figlio dell'Uomo
sospeso tra bilico e baratro.
Cristo, distendi le braccia
e placa la Natura ansimante.
Cristo, la Tua croce è caduta, 
è la Tua casa ridotta in macerie.
Cristo, spalanca il Tuo abbraccio
come montagna circonda le greggi.
Cristo, sii guida nel Cielo
e in Terra rifugio al pastore.
Cristo, dammi la pace
perché non trovo risposte al Mistero.




sabato 30 luglio 2016

Dieci anni

Esattamente dieci anni fa - era il pomeriggio di domenica 30 luglio 2006 - presentavo "al mondo" il mio mondo, quel microcosmo popolato di personaggi e peripezie che battezzai con il bislacco titolo "Gli eredi di Vespasiano".
L'idea doveva essere nata circa un anno prima, quando una fabula intrecciata di emozioni, sprazzi di vita e vicende della quotidianità, più o meno verosimili, bussò in modo quasi inaspettato alla porta della mia immaginazione.
Fu bellissimo allestire, con una fantastica manodopera di pensieri, un romanzetto a misura d'uomo e a portata di diciassettenne, occupato prima dalla famiglia del Conte Ottorini D'Orlandi (il protagonista) e poi, gradatamente, dalla variegata umanità di un intero borgo, destinato ad un inesorabile abbandono.
Doveva essere un manifesto per denunciare lo spopolamento del Cicolano, il mio luogo dell'anima. Diventò un modesto pamphlet sentimentale, una divertente occasione per conoscere il mondo dell'editoria e gli universi delle singole persone che, una volta letto il libro, mi dispensavano chi consigli chi critiche, chi complimenti incondizionati chi richieste di precisazione, chi attestati di affetto chi callimachee "tirate d'orecchie" per una virgola di troppo o per quell'anafora inutilmente abusata.
Il romanzo conobbe comunque una piccola fortuna, io una fortuna grande.
Tuttora rimane una bella porzione di vita, che non dimenticherò mai - Alzheimer permettendo.
Ringrazio quanti fin dall'inizio vollero credere in me, incoraggiandomi a scrivere.
Ringrazio quanti intervennero a Petrella Salto e nelle numerose altre presentazioni tenute, a seguire, in giro per l'Italia centrale.
Ringrazio quanti mi diedero la possibilità di presentarlo nel mio Liceo, in altre scuole, nelle Associazioni, in prestigiose Sedi Istituzionali, nei Gruppi d'Azione Locale, all'ANSA, che diramò un comunicato, e in Rai.
Ringrazio quanti comprarono una copia finanziando il mio sogno.
Ringrazio quanti mi regalarono il loro tempo e la loro fiducia, scorrendo con gli occhi, per qualche ora, tra le righe in Times 12 punti e trovandovi evidentemente qualcosa di semplice e forse interessante, tanto da proseguire fino al trentesimo capitolo.

Per celebrare questa ricorrenza, avevo pensato di ripubblicare il libro in formato digitale, in un'edizione riveduta e corretta. Ma i tempi tecnici e soprattutto la voglia di non "corrompere", con i facili dettami della maturità, i refusi e la sintassi di "gioventù" mi hanno spinto a lasciare immutate le cose.
"Gli eredi di Vespasiano" appartiene ormai all'universo dei miei ricordi ed è bello conservare intatto ogni dettaglio, che è preziosa testimonianza di un piacevole e divertente passato: vuoi mettere il caso di ritrovare quella virgola o quell'anafora ed avvertire un lieve spasmo del cuore tra venti, trenta o magari quarant'anni?